Mode e tendenze sono fenomeni ciclici che ritornano periodicamente all’interno dell’immaginario pop; a volte il passato contamina, influenza e ispira riproponendosi in una chiave più attuale e uno dei casi più recenti è legato proprio al Neon. 

Quando si parla di popolarità e tendenze, i social rappresentano un ottimo termometro per capire l’andamento di gusti e fenomeni. In fatto di interior design, Pinterest è una delle piattaforme più utilizzate nella ricerca di nuove idee e ispirazioni e, nel 2020, ha segnalato una crescita delle ricerche legate ai Neon e ai Neon LED pari all’800%.

Su Instagram, invece, gli hashtag legati alla parola Neon, comprese le derivazioni, hanno superato la soglia dei 5 milioni di utilizzi e, ogni giorno, nascono nuove community che parlano, dibattono e condividono idee, gusti e opere d’arte legate al tubo luminoso più famoso del pianeta. Basta seguire i lavori di Signe Pierce o di Kate Hush per rendersi conto che il Neon non sia solo “instagrammabile”, ma anche un vero e proprio cult.

Numeri che, se abbinati ai continui articoli su blog e riviste di design, alla presenza di prodotti in vendita nei grandi marketplace e alla crescente domanda nei motori di ricerca, confermano quanto i Neon siano sempre più diffusi nel mondo che ci circonda.

 

Opere di Signe Pierce e Kate Hush, artiste che utilizzando i Neon stanno attirando molta attenzione nei social network

Una storia fatta di suggestioni iniziata già nel 900

In molti pensano che i Neon siano un’invenzione recente, ma, in realtà, hanno origini più lontane di quello che si possa pensare. Le prime insegne luminose con una lampada al Neon sono state installate nel 1912 all’interno della boutique parigina di un barbiere di Boulevard Montmartre. L’insegna recitava “Palais Coiffeur” e, in questi 110 anni quasi compiuti, molte cose sono cambiate, in particolar modo il valore che i Neon hanno assunto nel corso del tempo.

Dall’essere vivaci strumenti di comunicazione per attirare clienti e turisti, al diventare un tratto riconoscitivo di grandi città come Tokyo o Las Vegas, fino a diventare fonte di ispirazione per artisti e designer contemporanei. Un viaggio davvero incredibile che non è ancora terminato.

L’evoluzione dei Neon LED

 

Negli anni i Neon come li conosciamo, ovvero fatti di un tubo di vetro con un gas al suo interno, sono stati sostituiti da una nuova tecnologia a LED in tubi siliconici flessibili che hanno i seguenti vantaggi:

  • Non contengono né gas nobile da ionizzare né mercurio, pertanto non emettono o contengono sostanze nocive
  • Si accendono istantaneamente senza bisogno di starter e reattore
  • Non producono calore
  • Evitano sfarfallii e vibrazioni
  • Sono più resistenti agli urti e duraturi
  • Sono a basso consumo

Ambiti di applicazione

Nel corso degli anni, in più di un occasione, anche noi di Action Giromari abbiamo avuto modo di utilizzare il Neon LED in vari ambiti di applicazione. Ecco alcune case-history di come sono stati utilizzati il Neon e il Neon LED.

Insegne

 

Le iconiche insegne di Welcome to Las Vegas e Moulin Rouge di Parigi, entrambe simbolo delle rispettive città

Allestimenti negozi e vetrine

   

Vetrina Moleskine e Motivi e installazione Moschino Bag con effetto Neon realizzate da Action Giromari

Arte e installazioni artistiche

   

Opere di Olivia Steele e Ivan Navarro; installazione temporanea a Lausanne, Flux Cocoon

Segnaletiche

   

Segnaletiche utilizzate in negozi e locali

Decorazioni luminose

   

Labbra di Seletti e scritte della collezione Neon LED made in Action Giromari

In Giromari abbiamo creato la nostra collezione Neon LED.
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